Tracciamento e-commerce su Google Analytics Universal, come leggerlo, come installarlo con Google Tag Manager.
Molti si chiedono a cosa serva il tracciamento e-commerce su Google Analytics Universal. Il Covid ci ha abituato ad effettuare, sempre più spesso, ricerche online. Ha, quindi, convinto milioni di aziende e liberi professionisti a promuoversi online: se non sei online sei fuori, questo è il “motto” moderno.
Per promuoversi correttamente online non basta fare pubblicità, bisogna anche monitorare le vendite, quindi quanto vendiamo, da dove arrivano, chi compra e come. Ecco perchè è assolutamente importante installare, sul proprio sito, il monitoraggio dell’e-ecommerce, ed attivare tale funzione su Google Analytics.
Ma, nello specifico, cosa significa?
Innanzitutto bisogna attivare il monitoraggio e-commerce nel pannello di Google Analytics come da immagine sottostante.
Si entra, quindi, nel pannello “amministratore”, si guarda la terza colonna a destra, “Vista”, e si selezione la voce impostazioni e-commerce di Google Analytics, simbolo “carrello”. A questo punto si attiva l’e-commerce base, e, se si vuole monitorare anche il percorso di acquisto, si attiva anche l’e-commerce avanzato, specificando, come in immagine, quali sono i passaggi di acquisto che si vogliono monitorare.
Quale è la differenza tra e-commerce base e e-commerce avanzato?
Possiamo segmentare l’argomento in 2 livelli:
- e-commerce base: si monitora solo l’evento purchase, ovvero la vendita/vendite specifiche;
- e-commerce avanzato: si monitora sia la vendita, sia il comportamento di acquisto dei clienti sul checkout del nostro sito, ovvero prodotti aggiunti e rimossi dal carrello, e il comportamento degli stessi nel percorso vendita, quanti compilano, e abbandonano, i dati di spedizione, e i metodi di pagamento, prima di acquistare.
Analizziamo qui di seguito le differenze.
Innanzitutto bisogna sottolineare una considerazione:
Nel caso in cui l’installazione avvenga tramite Google Tag Manager, anzichè direttamente in codice, esistono 2 strade percorribili:
- i CMS più famosi hanno a disposizione, molto spesso, plugin specifici che consentono l’installazione del datalayer in automatico;
- i siti custom, ovvero quelli personalizzati su esigenza del cliente, hanno bisogno del proprio datalayer.
Ma cosa è un datalayer?
E’ un codice javascript proprio del Google Tag Manager, che permette di dialogare con il codice del sito web, trovare le variabili dinamiche che ci interessano (es: prezzo, id transazione, nome prodotto, valuta, ecc.) e inviarle al Tag Manager stesso, che le inserirà nei tag appositamente creati.
Ogni riga dello script soprastante corrisponde ad una dimensione (a sinistra dei 2 punti “:”), con relativa variabile da dinamicizzare (a destra dei 2 punti, di colore verde). La dinamicizzazione delle variabili è a discrezione del webmaster, in quanto è colui che ha creato il sito.
Per semplicità, qui di seguito un esempio di codice dinamicizzato con variabili prestashop, facilmente reperibile sul CMS citato. In questo caso è sufficiente sostituire “Triblend Android t-shirt” nel codice soprastante con ciò che si vede a destra della dimensione “name” del codice sottostante, come esempio.
Nel caso di installazioni manuali del datalayer, è necessario considerare tutte le pagine, e tutti gli eventi, che si vuole andare a tracciare ed inviare su Google Analytics. Si possono tracciare, per esempio, add_to_cart, remove_from_cart e purchase, come anche begin_checkout o solo add_to_cart e purchase: anche questa scelta è a discrezione del webmaster.
E-commerce base:
Analizzando, quindi, per gradi, l’utente deve inserire il codice di monitoraggio nella thank you page del proprio sito, che dialoghi con l’evento “purchase”, dinamicizzando, come già detto in precedenza, le variabili, in modo da estrapolare tutti i dati utili.
A questo punto si crea un tag apposito nel Google Tag Manager: deve sostanzialmente “dire” al tag manager di prelevare i dati dal datalayer e inviarli a Google Analytics, tramite la funziona datalayer push. Per fare ciò, è necessario, innanzitutto, creare la variabile di Google analytics, scendo “Impostazioni di Google Analytics” alla voce “utility” del menu variabili. Si abbia cura di attivare, tra le opzioni della variabile, la lettura automatica del datalayer, o ecommerce a livello dati, come in immagine sottostante.
Successivamente si deve creare il Tag specifico per il monitoraggio delle vendite tramite Google Analytics.
Completato questo passaggio, Google Analytics sarà in grado di rilevare in automatico tutto ciò che viene inviato all’evento purchase, e restituirlo nei report specifici, di cui parleremo tra poco.
Per semplicità, qui puoi trovare un contenitore gratuito di Google Tag Manager già impostato.
E-commerce avanzato:
Discorso analogo per gli altri eventi interessanti, come per esempio add_to_cart o remove_from_cart. Anche in questo caso è necessario installare in codice il datalayer specifico di detti eventi, o utilizzare un plugin che crei questi eventi e li renda visibili al tag creato sul Google Tag Manager.
Come già accenanto, i più famosi CMS hanno i loro plugin di riferimento per attivare l’e-commerce avanzato, tuttavia questi sono passaggi molto importanti per implementazioni su siti FTP, quindi personalizzati.
Report percorso di acquisto
Non appena effettuati i passaggi di cui sopra, si possono cominciare a raccogliere, ed analizzare, le statistiche come in immagine sottostante.
Questo report permette di analizzare chi arriva sul sito e-commerce, come si comporta, quanti decidono di inserire un prodotto nel carrello, e quanti arrivano a comprare. Tutto ciò è utile per capire se il sito web, il percorso di acquisto, sono comprensibili e funzionali a vendere di più e meglio. In tal modo avrai ultimato il tracciamento e-commerce su Google Analytics Universal.
Ecco quindi predisposta la Google Tag Manager ecommerce per il proprio sito web. Ovviamente è importante ricordarsi di escludere i metodi di pagamento dai referral. Ed è altrettanto importante considerare discrepanze fisiologiche di traffico dovute alla nuova legge sulla raccolta cookie e consenso.
Non ci si dimentichi di utilizzare le liste di remarketing per aumentare le vendita dal proprio sito, il boost potrebbe essere evidente.
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