Strategie di offerta: per branding. Come funziona? Quando usarla? Quali aspettative avere?

 

Come detto nell’articolo sulle strategie di offerta, questa strategia di offerta, per branding, offre la possibilità di pubblicare ogni qualvolta si desidera al costo minore possibile. Bisogna però saperla impostare nel modo corretto, per non sprecare soldi e per non strozzare le proprie campagne, tradendo le proprie aspettative.

 

Come funziona?

La strategia per branding richiede al sistema la pubblicazione dei nostri annunci tutte le volte possibili in cui un potenziale cliente effettua una ricerca. L’unico ulteriore specifico parametro è il costo massimo per click. E’ una strategia che non privilegia la posizione sul motore di ricerca (ovviamente cerca di assicurare la migliore posizione possibile) e non fa differenza tra utenti davvero interessati ad un servizio, e semplici curiosi.

 

Quando usarla?

E’ la strategia ottimale se si vuole far conoscere il proprio prodotto o servizio, perchè questo apparirà sul web tutte le volte possibili, al minor costo possibile. Ecco perchè si parla di strategia di branding: si punta a qualsiasi tipo di coinvolgimento del proprio pubblico. Esso non deve necessariamente essere direttamente interessato ai nostri servizi/prodotti, è necessario che ci veda sul web, tutte le volte possibili. Ed ecco il motivo perchè si chiama massimizza i click: cerca di offrire il maggior numero possibile di visite, entro un budget prestabilito.

Il primo passaggio importante è quello di selezionare questa strategia, nella campagna di riferimento: si seleziona, quindi, la strategia per click, tra le varie strategie presenti nel menu, sezione “impostazioni”, come da immagine sottostante:

strategia branding google ads

 

Il sistema, in questo modo, capirà la nostra esigenza di farci conoscere, anche conosciuto come branding, ovvero pubblicare più volte possibile a parità di budget. Il sistema, quindi, cercherà, per tale campagna, di farci partecipare a più aste possibili, senza analizzare la potenzialità e propensione del potenziale cliente. Non è, però, detto che questa strategia, così impostata, ci permetta di contenere il costo del click entro parametri “umani”. Ciò significa che il sistema si riserverà di partecipare a tutte le aste possibili, sia che si possano pagare 0,05€, sia che si possano pagare 5€ a click.

Ecco perchè è importante seguire il consiglio all’immagine successiva, ossia determinare un costo massimo per click al di sopra del quale non permettiamo al sistema di farci partecipare alle aste con i nostri concorrenti.

strategia branding google ads massimizza i click

 

Come si può notare, il costo per click massimo impostato a 0,02€ implica che noi non vogliamo che il sistema partecipi ad aste, con nostri concorrenti, che ci possano costare più di 2 centesimi a click. Ciò implica anche che, dato un determinato budget, possiamo avere una aspettativa più o meno realistica di quanti click possiamo ottenere, ogni giorno.

 

Quali aspettative avere?

Come detto, questa strategia è ottima se si vuole fare branding, quindi far conoscere il proprio marchio/servizio, perchè gli annunci appaiono ovunque, o più volte possibile, a seconda del tipo di network di Google che si vuole utilizzare. Ci sono due punti negativi principali:

  • è una strategia che pubblica indistintamente a chi cerca una parola chiave o un sito web/argomento a noi caro;
  • se il cpc massimo è troppo basso, la campagna potrebbe non pubblicare, o pubblicare gli annunci molto raramente.

E’ quindi assolutamente importante fare una analisi di mercato del cpc medio, in modo da poter capire quanto siamo ragionevolmente disposti a pagare, al massimo, per poter apparire sul motore di ricerca, o i siti web che ospitano i banner pubblicitari. In tal modo manterremo i costi sotto controllo, ma avremo anche la sicurezza che la campagna sarà libera di pubblicare più o meno ovunque, più o meno a chiunque.

Ultima considerazione, ma non meno importante: questa è una delle migliori strategie di offerta per poter iniziare la propria attività di marketing online, perchè si raccoglie una mole di dati notevole. In un secondo momento, qualora lo scopo non sia branding puro, ma entrare in contatto diretto con i clienti interessati ai nostri prodotti/servizi, appena arrivano le prime conversioni, costanti e significative, si può iniziare ad ottimizzare per conversioni, in quanto lo scopo è di avere vendite/lead, piuttosto che farsi conoscere senza effettivi ritorni economici.

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